Gli “orsi della luna” e la società autodistruttiva

Ci sono fatti emblematici della società attuale, che non trovano spiegazione se non in una inconsapevole autodistruttività. Il comportamento tenuto verso gli “orsi della luna”, è uno di questi fatti. In Cina ci sono 16.000 orsi (detti “della luna” per il particolare disegno sulla loro pelliccia) che vivono in “fattorie della bile”. A questi orsi è stata prodotta chirurgicamente una fistola biliare, da cui, la bile, che normalmente si versa nell'intestino, si riversa invece all'esterno e viene raccolta dall'addome. La ragione di questa pratica sta nella credenza che la bile d'orso sia un rimedio miracoloso, per varie malattie gravi. Servirebbe anche alla preparazione di cosmetici, shampoos e non solo, tutti con eccezionali proprietà. Cosa c'è di vero? Nulla. La bile contiene varie sostanze (sali biliari, pigmenti biliari, colesterolo ecc..), con attività principalmente sul cibo ingerito.

 

Non sono dimostrate miracolistiche attività, specialmente sulla ricrescita dei capelli, o sessuali. Le indicazioni pseudo terapeutiche fanno parte delle credenze, sorte nell'evoluzione della società umana, che suggerivano l'appropriazione delle caratteristiche degli animali uccisi, mangiandone le carni. Anche l'antropofagia aveva, come razionalizzazione dell'atto, questa spiegazione.

 

L'antropofagia è cessata da tempo, ma non le credenze e le pratiche che ne stanno alla base e non raramente applicate ... agli altri animali. Questo è quanto avviene in Cina, nonostante il Paese sia nell'era dell'energia atomica, delle telecomunicazioni, delle nanotecnologie.

 

Sopravvivono, in Cina, credenze e pratiche ancestrali (fistolizzazione della vescichetta biliare), anche in piena era tecnologica.

 

Sembrerebbero cose innocue, ma non è così. Gli interventi chirurgici praticati agli orsi non sono tecnicamente corretti, in asepsi, nè le condizioni in cui gli animali sono tenuti sono compatibili con l'igiene. Il risultato è che, nonostante le eccezionali capacità degli orsi di sopportare traumi tremendi e di difendersi dalle infezioni (forse), queste sono la regola, in tutti gli animali operati. Le fistole si infettano, diventano purulente, si instaurano epatiti ascendenti, talora vere e proprie peritoniti saccate, per cui la bile che viene raccolta contiene batteri antibiotico-resistenti e virus vivi, pus e cellule morte, necrotiche. Non basta: l'irritazione cronica, l'infezione, i virus; tutto il complesso dei fattori in gioco, portano spesso ad una cancerizzazione epatica, per cui, la bile raccolta e commercializzata è, in realtà, una cultura di cellule neoplastiche. Gli effetti sono intuibili: questa pratica pseudo medica contribuisce alla diffusione di malattie infettive e tumorali. Poichè il volume di bile, prodotta ogni anno, è circa sette tonnellate, è evidente la vastità e la gravità del danno, a migliaia di persone.

 

Questi sono i fatti.

In questa esposizione si è, volutamente, trascurato l'aspetto etico del problema. Cioè l'orribile crudeltà di interventi compiuti in condizioni mostruose; la sopravvivenza degli orsi, per anni, con sofferenze atroci, fino alla morte. Tutto perchè alcuni esseri umani ignorano totalmente l'aspetto scientifico e sono indifferenti a qualunque sofferenza altrui, purchè ne abbiano un qualunque beneficio, anche piccolissimo. Ma questo beneficio non esiste. Esiste, invece un danno, certo, inferto a migliaia di persone, approfittando della loro credulità Nessun Governo può consentire pratiche che à autodistruttiva favoriscano la diffusione di malattie.

 

Tutto questo, senza considerare l'aspetto corrompente, ottenuto col permettere una pratica preistorica, di crudeltà disumana e di disinteresse assoluto verso tutto ciò che non è egoistico guadagno dei venditori. Queste persone, sia venditori sia consumatori, se non ostacolati, rimarranno nelle loro assurde convinzioni e continueranno a dare della Cina una immagine di perniciosa arretratezza. Le fattorie della bile sono, dunque, uno dei più evidenti esempi di comportamenti autodistruttivi, per mancanza di conoscenze scientifiche e per mancanza di empatia verso chi è diverso da noi. Il Governo cinese, così attento al progresso scientifico del Paese non può dare il suo assenso a queste pratiche fondate sull'ignoranza, oltre che disumane.

 

Potrebbe invece cogliere l'occasione per studiare i progressi rigenerativi epatici in questi animali da restituire alla vita. Ci sono, infatti, grandi occasioni di apprendimento, studiando la guarigione delle fistole, delle epatiti, delle peritoniti. Le ricerche potrebbero riguardare l'epidemiologia, la virologia, l'oncologia, l'anatomia patologica ecc... È assurdo, ma nessuno lo propone. Si preferisce vendere culture di germi, virus e cellule cancerose, come farmaci! Di questi fatti pochi si sono occupati, ma dopo la conferenza di Mrs Jill Robinson, al Festival della Scienza di Genova (promosso dall'Associazione per gli “Orsi della Luna”) si è almeno preso coscienza dei fatti. È il primo passo per poter impedire comportamenti antiscientifici, anacronistici. immorali e autodistruttivi.

 

Prof. Bruno Fedi
Docente di Urologia, già primario Anatomo-Patologo